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Credere, obbedire, combattere è da considerare l'imperativo categorico fascista teso a esprimere il disprezzo assoluto per la democrazia rappresentativa. Questo motto aveva il pregio (forse involontario) di sbandierare l'asserito carattere totalitario del Regime sorto con la Marcia su Roma. Il Fascismo italiano fu un fenomeno assai complesso e ambivalente. Nato da una scheggia del movimento socialista e forgiato nel primo dopoguerra, lo Stato mussoliniano tentò l'impossibile: creare un'alternativa al comunismo e alle democrazie liberali. In realtà finì per cadere vittima delle sue stesse contraddizioni. Dalla nascita dei Fasci di combattimento (1919) al drammatico epilogo di piazzale Loreto (1945), questo saggio ripercorre tutte le tappe fondamentali dell'esperienza fascista, illuminandone non solo i percorsi fattuali ma anche i risvolti filosofici, nel tentativo di dare una risposta alla domanda cruciale: cosa è davvero stato il Fascismo italiano?